Regole con più varianti

Il concetto costruttivo è ormai più importante della tipologia dei materiali. Immagine: Lignum

PROTEZIONE ANTINCENDIO.  Le nuove prescrizioni sono in vigore da ormai quasi due anni. Abbiamo voluto indagare per sapere quali sono stati i cambiamenti più importanti e cosa ha influito maggiormente nelle loro attuazioni.

Le associazioni di categoria, come ad esempio quella dei pittori e dei gessatori svizzeri, si sono lamentate per la sovra regolamentazione che ha causato un metodo di lavorazione più complesso senza un evidente aumento della sicurezza. L’Associazione Cantonale d’Assicurazioni incendi VKF-AEAI ha tenuto poco conto delle osservazioni sollevate e il settore del legno, in primis i falegnami, ha sollevato delle critiche costruttive, mentre i produttori di porte hanno biasimato la diminuzione di uscite di sicurezza adeguate.

Direttive chiare per le via di fuga

Gli effetti delle nuove prescrizioni sulla produzione e montaggio di porte di protezione antincendio sono relativamente scarsi. Mentre nella regola 16-15 riguardo alle vie di fuga sono state fissate con precisione le misure minime: altezza della porta 2000 mm; larghezza del passaggio 900 mm o 800 mm per le porte di stanze d’albergo, uffici e spazi professionali con un’occupazione massima di 20 persone; nessuna indicazione per porte interne e spazi ausiliari, come le dispense. Altre indicazioni, come le norme sui vetri inseriti nelle porte, si trovano nell’appendice della direttiva VKF FAQ-No. 15-009. Principalmente sono state cambiate le prescrizioni in riferimento alle costruzioni di case in legno. Parti che prima dovevano essere non infiammabili come il calcestruzzo o le costruzioni d’acciaio, ora possono essere in legno con una resistenza al fuoco EI 90. La nuova valutazione si basa non più sulla combustibilità dei materiali ma piuttosto sul tipo di costruzione di un grande fabbricato che deve essere innanzitutto concepito per resistere al fuoco.

Non solo per le costruzioni in legno

La commissione tecnica del VKF-AEAI ha esaminato e accolto una proposta della Lignum che già da parecchi anni indica le tecniche di costruzione in legno, quali le pareti divisorie o i soffitti, nelle comuni abitazioni. Ai falegnami che offrono queste strutture con una resistenza al fuoco fino a REI 90 si apre un importante mercato. L’indicazione «non combustibile» è del tutto scomparsa dalle relazioni tecniche.

Combinazione muri e porte

Per i falegnami e i produttori di porte è bene sapere come comportarsi nel montaggio degli infissi certificati, vale a dire esaminare il tipo di parete, ciò che ha causato in passato insicurezze e discussioni. La commissione tecnica del VKF-AEAI ha dichiarato che, se una porta di protezione antincendio è autorizzata per una parete intelaiata in conformità alla norma EN 1363-1, allora può ugualmente essere inserita in una facciata in legno o in una ad arditura metallica ricoperta con pannelli a prova d’incendio o meno. Per questo motivo, le prove di resistenza vengono effettuate su pareti intelaiate e non in beton.

Non è comunque ammessa la combinazione di porta con numero VKF e una parete con numero VKF. In questo caso, i due elementi devono essere testati insieme, con l’ausilio di un forno, per ottenere un proprio numero VKF. Un’operazione però poco consigliata vista la grande scelta di elementi in legno normalizzati presenti nella documentazione di Lignum. Il settore del legno ha quindi già fatto i suoi compiti a casa, anche se con le nuove regole necessitano meno porte di protezione antincendio, favorendo le imprese con disposizioni più semplici e flessibili.

www.vkf.chwww.lignum.ch

cca

Veröffentlichung: 06. Oktober 2016 / Ausgabe 40/2016

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