Primi effetti della Lia
Si sono annunciate in 641 entro il termine del 30 settembre: l’albo degli artigiani ha permesso di far emergere aziende di cui l’associazione non conosceva l’esistenza. Immagine: Vania Castelli
Si sono annunciate in 641 entro il termine del 30 settembre: l’albo degli artigiani ha permesso di far emergere aziende di cui l’associazione non conosceva l’esistenza. Immagine: Vania Castelli
Albo degli artigiani. Dal 1o ottobre è obbligatorio per le imprese che operano in Ticino siano esse locali, svizzere o estere. Al 17 ottobre le richieste d’ammissione pervenute alla Commissione di vigilanza Lia erano 4075, di cui 1326 nel solo mese di settembre.
Il termine entro cui le imprese avrebbero dovuto procedere alla domanda d’iscrizione all’albo degli artigiani è scaduto il 30 settembre con 3805 richieste nei tredici settori artigianali toccati dal provvedimento, al 17 ottobre erano 4075 imprese. L’84 % sono aziende svizzere (alcune decine con sede fuori Cantone) e 16 % con sede all’estero, in preponderanza in Italia.
2479 domande, pari al 65,2 % del totale, sono state depositate nei sette mesi dall’entrata in vigore delle Lia, ossia tra febbraio e agosto, mentre ben 1326 domande (pari al 34,8 % del totale) sono state inoltrate nel solo mese di settembre, con una progressione impressionante. La Commissione di vigilanza Lia ha trattato oltre il 50 % delle domande pervenute, restano da evadere quelle di settembre e quelle risultate incomplete dal punto di vista formale (oggetto di richiamo di documenti mancanti). La commissione si è posta l’obiettivo di evadere le domande pendenti nel più breve tempo possibile, indicare alla singola impresa un termine preciso non è però possibile.
Il settore professionale con il maggior numero di imprese annunciate è quello delle opere da falegname: 682 domande al 17 ottobre, di cui 38 confederate, 231 italiane e 2 estere; 177 invece per i carpentieri, di cui 26 confederate, 22 italiane, 6 estere.
Un primo dato prodotto dall’albo è l’emergere di aziende di cui non si conosceva l’esistenza. «È un aspetto che tocca un po’ tutti i settori, per quanto ci riguarda sono ditte che operano soprattutto come rivenditori e posatori», rileva Francesco Lurati; l’altro dato positivo – aggiunge il presidente – è che «la Paritetica dovrà adesso attivarsi per verificare che queste aziende siano in regola e che versino i dovuti contributi per la formazione professionale». Il terzo elemento sono i controlli scattati già all’indomani del termine del 30 settembre: alla dogana di Brogeda sono stati fermati 175 lavoratori transfrontalieri e 118 veicoli, 5 le infrazioni accertate, 54 i casi per i quali si procederà a ulteriori accertamenti.
La Lia è stato presentata nelle scorse settimane agli imprenditori confederati, che hanno espresso comprensione per le problematiche alle quali è confrontato il mercato del lavoro ticinese. «L’incontro con la Camera di commercio della Svizzera centrale avrebbe dovuto avvenire prima, ma quel che conta è che oggi hanno capito quali sono i nostri problemi», afferma Lurati.
Problemi che potrebbero presto essere anche i loro. «Con l’iscrizione all’albo si è visto che la concorrenza estera tocca pure altri Cantoni. Sappiamo chi sono le aziende, ma adesso sappiamo pure dove hanno lavorato. Nei Grigioni ad esempio, gli italiani proprietari di case di vacanze si affidano ai loro artigiani, come i germanici e gli svizzeri tedeschi fanno in Ticino. L’idea della Lia o di uno strumento simile potrebbe quindi essere ripreso da altri Cantoni confederati, in particolare quelli di confine.»
I falegnami ticinesi l’esercizio di informare i colleghi d’oltre Gottardo lo hanno fatto per ben tre volte, ed è stato tema di discussione pure in occasione del recente incontro tra i vertici del VSSM e i presidenti sezionali. «L’albo non è mai stato considerato come un problema dai nostri colleghi confederati che non ritengono nemmeno particolarmente burocratica la procedura d’iscrizione», rileva Lurati: «I documenti da produrre sono gli stessi che di regola sono richiesti per una commessa di lavoro, in più c’è solo il certificato del casellario giudiziale.» Dal 1° ottobre sono scattati controlli (per ora casualmente ma da gennaio mirati) e sanzioni: gli ispettori della Commissione di vigilanza Lia sono al fronte.
www.albo-lia.chVeröffentlichung: 27. Oktober 2016 / Ausgabe 43/2016
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