Più veloce, più in alto, più forte!
Il comitato centrale VSSM: Basil Gasser, Josef Popp, Thomas Iten, Heinrich Hochuli, Fabrizio Wüthrich, Anita Luginbühl, Hanspeter Künzli (d. s.). Immagine: Reto Schlatter
Il comitato centrale VSSM: Basil Gasser, Josef Popp, Thomas Iten, Heinrich Hochuli, Fabrizio Wüthrich, Anita Luginbühl, Hanspeter Künzli (d. s.). Immagine: Reto Schlatter
2019 in fatti e cifre. I 75 anni del Bürgenstock, una medaglia d’argento e una di bronzo ai World Skills in Kazan, una presenza di successo alla Holz, 14 seminari sull’isolamento acustico: sono alcuni dei punti salienti del 2019 dei falegnami svizzeri.
La VSSM ha pubblicato online il rapporto annuale 2019 che tradizionalmente viene dato alle stampe in occasione dell’assemblea annuale, annullata quest’anno a causa del coronavirus. È un rapporto di 32 pagine con fatti e cifre che documentano un 2019 positivo per l’associazione come sostiene nell’editoriale Thomas Iten. Il presidente nazionale cita il motto olimpico «citius, altius, fortius» – «Più veloce, più alto, più forte» lanciato dal francese Pierre de Coubertin per i primi giochi dei tempi moderni (Parigi 1896) – per affermare le qualità di cui devono dar prova i falegnami in un mercato sempre più competitivo, ossia l’eccellenza come testimoniano le medaglie di Samanta Kämpf (argento) e Jérémie Droz (bronzo) ai World Skills in Kazan.
L’industria delle falegnamerie ha registrato nel 2019 uno sviluppo positivo grazie alla capacità produttiva delle aziende, al contenimento dei costi, all’ottimizzazione dei processi. E gode ancora di un’ottima reputazione: «di che esserne orgogliosi» afferma Iten. Le sfide però non mancano e richiedono soluzioni sostenibili e lungimiranti. La pressione estera si fa sentire, architetti e clienti si aspettano «da noi il massimo in termini di prestazione, qualità, prezzo, rispetto delle scadenze. Le falegnamerie svizzere e i nostri associati in particolare affrontano ogni giorno queste sfide, dando il meglio di sé». Formazione e perfezionamento professionale, digitalizzazione, condizioni quadro più efficaci sono i tasselli di un processo che dovrà assicurare il futuro della categoria.
L’associazione ha prodotto nel 2019 un copioso lavoro che non sempre è facile da documentare, alcune cifre possono però essere d’aiuto: 1160 falegnami hanno seguito i seminari sull’isolamento acustico; 9256 sono i giorni di corso al Bürgenstock; 293 i diplomi a livello di perfezionamento professionale; 3663 le porte tagliafuoco realizzate con licenze VSSM; 109 938 i visitatori del nuovo sito vssm.ch con una frequenza di 9000 persone al mese.
Il 2020 è un anno insolito che porta con sé grandi sfide e non poche incertezze. Sul tavolo ci sono le trattative per un nuovo CCL, il potenziamento della piattaforma digitale VSSM, lo sviluppo del profilo politico della VSSM con la creazione di una commissione politica e più perfezionamento professionale perché le falegnamerie hanno bisogno di specialisti ben formati.
Il coronavirus non è scomparso e ogni giorno si registrano nuovi contagi. L’ASFMS Ticino rende attenti sulle condizioni che danno diritto all’indennità perdita di guadagno secondo le disposizioni dell’UFSP: «Le persone che si trovano in quarantena su prescrizione medica o su ordine di un’autorità, poiché hanno avuto contatti con persone effettivamente o potenzialmente contagiate dal coronavirus, e che devono interrompere il lavoro hanno diritto all’indennità se, al momento dell’interruzione: sono obbligatoriamente assicurate all’AVS (che implica avere domicilio o attività lucrativa in Svizzera); ed esercitano un’attività lucrativa salariata o indipendente.» Chi lo fa volontariamente dopo una notifica di contatto dell’app Swiss Covid senza prescrizione medica né ordine di un’autorità non ne ha diritto, come pure chi, a partire dal 6 luglio, si reca in una regione a rischio e poi rientra in Svizzera e deve mettersi in quarantena.
L’indennità non è versata automaticamente. Gli aventi diritto possono presentare la richiesta fino al 16 settembre alla cassa di compensazione competente (AVS falegnami) che verserà poi l’inden-nità. Il datore di lavoro fornisce i dati necessari ai suoi dipendenti. Se è il datore a pagare il salario, l’indennità è versata direttamente a lui. Le prestazioni riscosse indebitamente devono essere restituite.
Veröffentlichung: 16. Juli 2020 / Ausgabe 29-30/2020
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