La VSSM è al vostro fianco!
Anche se tutto appare ancora incerto, la speranza è che nel 2021 si torni alla normalità. Immagine: Shutterstock
Anche se tutto appare ancora incerto, la speranza è che nel 2021 si torni alla normalità. Immagine: Shutterstock
Lotta alla pandemia. L’emergenza da Covid-19 continua ad influenzare la vita quotidiana delle falegnamerie, in officina come nei cantieri: i vertici dell’associazione nazionale invitano gli associati a perseverare con senso di responsabilità.
Il numero crescente di positivi al Covid-19 e di ricoveri ospedalieri sono scenari che hanno spinto la Confederazione ad adottare una serie di misure estese su tutto il territorio nazionale. Da lunedì sono in vigore disposizioni per scongiurare un nuovo lockdown in particolare l’obbligo della mascherina è stato unificato per tutta la Svizzera e per tutti gli spazi pubblici. Berna lascia alle aziende valutare se introdurne l’obbligo o meno sul posto di lavoro. Il Consiglio federale ha deciso tuttavia di integrare nell’ordinanza Covid-19 le raccomandazioni sul telelavoro che i datori sono tenuti a seguire: lavorare da casa permette di ridurre il rischio di dover mettere in quarantena un intero team a seguito di un solo caso positivo.
Stando a un recente studio giapponese, il virus sopravvive sulla pelle fino a 9 ore, ossia cinque volte di più rispetto a quello dell’influenza. Questo fa aumentare il rischio di trasmissione per contatto e conferma la necessità di lavarsi le mani il più frequentemente possibile. L’applicazione di disinfettanti sulla pelle riduce la sopravvivenza del virus a 15 secondi. La prima regola in situazioni d’emergenza epidemiologia è seguire le corrette precauzioni e soprattutto usare il buon senso. Anche la direzione della VSSM invita datori di lavoro e dipendenti a non lasciare la presa, continuando a rispettare nell’attività quotidiana – in officina come sui cantieri – le raccomandazioni in tema sicurezza e tutela della salute: no a inutili assembramenti, niente strette di mano, distanziamento sociale e un lavaggio ripetuto delle mani.
La situazione è delicata, il virus corre e crescono le domande che ogni imprenditore si pone in situazioni così particolari: dovrei dire al mio dipendente di andare a casa perché tossisce? Chi paga in questo caso? Il salario viene decurtato? Posso permettergli di andare in viaggio in un paese a rischio con conseguente obbligo alla quarantena? E se dovesse effettuare un tampone e risultare positivo che fare con gli altri dipendenti? Come muoversi in ambito assicurativo? Dove posso ... scoprirlo?
Non sempre c’è una risposta chiara a queste domande. I casi sono troppo diversi, le situazioni troppo individuali. L’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), la Segreteria di Stato dell’economia (Seco) e l’Unione svizzera arti e mestieri (Usam) mettono a disposizione online un’offerta completa di link a informazioni su come affrontare i problemi da Covid-19. Tuttavia in molti casi dovrebbe prevalere ancora il buon senso e un’attenta analisi della situazione come sostiene la VSSM che dall’inizio della pandemia informa gli associati attraverso newsletter, articoli sulla SchreinerZeitung e un aggiornamento costante delle misure sul sito web: www.vssm.ch/covid19 offre link, documenti, strumenti e contatti. Il servizio legale VSSM è inoltre disponibile per aiutare e consigliare gli associati su specifiche questioni legali.
Non è ancora chiaro quali effetti avrà il coronavirus sul volume degli ordini delle falegnamerie a medio e lungo termine. Questa incertezza ha spinto l’associazione nazionale a passare all’offensiva con una campagna di sensibilizzazione che mira a consolidare ma soprattutto a favorire ancor più il rapporto con l’opinione pubblica. Entro Natale oltre 1900 superfici di affissione nella Svizzera tedesca e in Ticino saranno ricoperti dai manifesti VSSM: tre soggetti e altrettanti slogan per dire chiaramente alla popolazione che il falegname è l’uomo che garantisce professionalità e qualità, un marchio di fiducia!
www.vssm.ch/covid19Veröffentlichung: 22. Oktober 2020 / Ausgabe 43/2020
REGISTRO ORARIO DI LAVORO. Se la frontiera tra vita privata e professionale si assottiglia sempre più per gli impiegati, la registrazione dell’orario di lavoro dei dipendenti resta un obbligo per i datori di lavoro. La serata della CPC ha portato uno scorcio sul quadro legale.
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