Apprendisti sangallesi all’ARCA

Costantino Shadlou incontra Urs Lenzlinger: direttore dei corsi interaziendali di Gordola il primo, responsabile della formazione da Fust il secondo. Immagini : Schreinerei Fust Wil

Collaborazione virtuosa.  Un’esperienza formativa fuori Cantone per conoscersi meglio e rafforzare lo spirito di squadra, per immergersi in un’altra regione linguistica e nella cultura d’accoglienza. Una collaborazione virtuosa tra i falegnami ticinesi e i colleghi confederati.

Una cinquantina di apprendisti svizzero tedeschi hanno trascorso una settimana di full immersion nella bella Sonnenstube per condividere tutti assieme la cultura del lavoro, le competenze e le abilità professionali in un luogo speciale come lo è il centro formativo ARCA di Gordola. Svolgere uno stage lontano da casa, collaborare attivamente alla realizzazione di un progetto, approfittando nel contempo di tutte le ricchezze che offre il Locarnese, rappresenta un’esperienza meritoria e apprezzata da chi questa esperienza l’ha vissuta. Un’iniziativa interessante, decisamente interessante che innesca una collaborazione virtuosa tra il Ticino e la Svizzera tedesca come ci spiega Costantino Shadlou, direttore dei corsi interaziendali a Gordola.

SchreinerZeitung. Il centro ARCA di Gordola ha dato ospitalità a un gruppo di apprendisti del Canton San Gallo per un campus di una settimana. Come è nata l’idea che ha portato a questa bella collaborazione?
Costantino Shadlou. È partito tutto da una richiesta di collaborazione lanciata in una vecchia chat da un compagno di scuola dell’HF di Bienne. Un’idea che ho trovato splendida, per cui ho risposto immediatamente mettendo a disposizione il nostro centro ARCA, un gioiello di scuola per parco macchine e infrastrutture. Collaborazioni come queste sono occasioni preziose per conoscersi e confrontarsi con il resto della Svizzera.
I partecipanti erano tutti apprendisti, accompagnati dal responsabile della formazione e da altri adulti: quali sono gli obiettivi di questo ritiro in terra locarnese?
I partecipanti erano tutti apprendisti facenti capo a due aziende sangallesi – la falegnameria Fust e la IPG Powder Coatings, entrambe di Wil – che di fatto sono però la stessa azienda. Non vi erano esclusivamente apprendisti falegnami ma anche apprendisti IT, di vendita, eccetera. Hanno approfittato di questa esperienza per costruire qualcosa di concreto insieme e rafforzato lo spirito del team, in un ambiente che non è solo una scuola ma una vera e propria fabbrica. Il mio coinvolgimento è stato più che altro di accompagnamento per logistica e uso dei macchinari.
C’è stato spazio per conoscere la regione e il Ticino?
Certo. L’attività lavorativa si svolgeva dalle 8.30 fino alle 16, per cui hanno potuto concedersi e approfittare anche di qualche momento di divertimento, e alla sera sono state sempre organizzate delle attività collate- rali nella regione. Insieme hanno fatto molte cose che questi giovani difficilmente scorderanno.
L’iniziativa potrà avere un seguito, anche in senso inverso?

Sicuramente. In generale il Ticino si sta sempre di più avvicinando alla Svizzera tedesca con molti benefici. Infatti cominciamo ad avere regolarmente dei partecipanti italofoni alla post formazione del Bürgenstock, ci siamo allineati al CCL nazionale cambiando il metodo di finanziamento della paritetica, siamo coinvolti in prima persona nella revisione dell’apprendistato, e in futuro avremmo l’occasione di far partire degli stage durante il quadriennio in Svizzera tedesca. Con la commissione dei corsi interaziendali abbiamo già potuto sondare la fattibilità con scuola e Cantone, ora tocca a noi. Ricordo ai datori di lavoro e ai giovani falegnami che vi è già la possibilità di frequentare alla SPAI in modo opzionale una lezione di tedesco a settimana. Quindi anche la barriera linguistica non sarà più una scusa per non evolversi professionalmente.

www.luomochefa.ch

Vania Castelli

Veröffentlichung: 22. August 2024 / Ausgabe 34/2024

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