Apprendisti crescono

Gli apprendisti del primo anno, con i docenti, alla capanna Scaletta. Immagine: Joe

Buone feste.  La Nostra Pagina archivia il 2016 augurando Buone Feste alla grande famiglia dei falegnami attraverso le immagini e i racconti degli apprendisti del primo anno su un’esperienza unica quale è la settimana di Olivone.

La settimana di Olivone, che si svolge come tradizione in autunno al Centro G + S, rappresenta una preziosa opportunità per sperimentare la convivenza tra compagni di classe in un ambiente diverso dalla scuola, sia essa la Spai o il centro professionale di Gordola: fare gruppo (primo obiettivo) apprendendo nel contempo il significato della responsabilità (secondo obiettivo).Felice Guidotti e Ronnie Tunzi, con i colleghi di Bellinzona e di Gordola, hanno proposto anche quest’anno attività sul territorio unite a progetti di gruppo con l’obiettivo (terzo) di avvicinarli alla professione che hanno deciso di intraprendere.

Una bella opportunità

Il coinvolgimento dei ragazzi è stato totale come testimoniamo «i compiti» svolti durante le lezioni di cultura, nei quali raccontano con dovizia di particolari il significato di un’esperienza unica dal profilo educativo e della conoscenza, non solo dei compagni di classe – che faranno parte della loro vita per i prossimi quattro anni – ma anche dei docenti e della regione del Lucomagno, un anfiteatro alpino senza uguali. È stata una settimana arricchente dal profilo della conoscenza reciproca e della vita di gruppo, infarcita di attività culturali, ludiche, sportive e naturalmente artigianali. «Se ne avessi la possibilità la rifarei ancora», scrivono i nostri protagonisti che hanno apprezzato – come i loro colleghi che li hanno prece- duti – le escursioni al Passo delle Greina, le attività outdoor nel bosco con gli apprendisti selvicoltori e la visita alla Tarcisi Maissen di Trun, momento ideale per «toccare con mano i meccanismi della filiera legno», o ancora la serata con gli uomini della Rega «su come comportarci se ci troviamo in una situazione di pericolo».La scuola e l’Associazione dei falegnami – affermano – «ci hanno offerto una bellissima opportunità sia per apprendere cose nuove sulla professione sia per imparare a convivere e a lavorare insieme. In particolare ci sono piaciuti le uscite nei boschi, i lavoretti alla capanna Scaletta o la costruzione di tavoli e panchine. Ma anche le lezioni di calcolo professionale sui tronchi, inizialmente eravamo un po’ confusi ma poi si sono rivelate estremamente interessanti perché non immaginavamo minimimante che per trattare il legno c’era bisogno di così tante informazioni».

Un’uscita da rifare

La giornata preferita per «i nostri ragazzi» è stata quella «nel bosco». «Ci hanno spiegato come si misura l’umidità e ci hanno fatto vedere gli alberi infettati dal bostrico e come vengono tagliati. In laboratorio abbiamo esaminato il bostrico al microscopio ma ci hanno anche fatto preparare una crema cicatrizzante.»Per tutti gli apprendisti del primo anno, fra cui anche due ragazze, il lavoro di gruppo è stato appagante. Alcuni erano un po’ in ansia per il semplice fatto «di fare nuove conoscenze» ma poi tutto è andato molto bene. «Peccato che la settimana sia passata troppo in fretta. Si sono create nuove amicizie e tutto è diventato più bello.»CA

Veröffentlichung: 22. Dezember 2016 / Ausgabe 51-52/2016

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