Salone del Mobile 2019

I docenti Ignazio Fiume (da sinistra) e François Croci con i giovani designer della poltrona. Immagine: Curzio Castelli

Design.  Al Salone Satellite si sono presentati per la prima volta gli studenti del CSIA di Lugano. Un’occasione eccezionale e di prestigio che consente all'Istituto di design una visibilità e una vetrina di assoluta importanza dal fascino internazionale.

Alla 58a edizione sono scesi in campo il Salone Internazionale del Mobile, il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo e Workplace 3.0, suddivisi nelle tipologie stilistiche Classico, Design e X-Lux, oltre ai padiglioni Euroluce e Salone Satellite.

Al suo debutto S. Project che si è proposto come uno spazio trasversale dedicato ai prodotti di design e alle soluzioni decorative e tecniche del progetto d’interni.

Negli oltre 205 000 metri quadrati di superficie netta espositiva, si sono messi in mostra 2418 espositori, di cui 550 designer del Salone Satellite, con un 34 per cento di aziende estere.

Il Salone Satellite

Nasce nel 1998 allo scopo di mettere in contatto i più promettenti giovani designer di tutto il mondo con i più importanti imprenditori/talent scout riuniti a Milano in occasione dei Saloni e subito diventa un osservatorio ineguagliabile della creatività giovanile internazionale: molti dei pezzi presentati come prototipi sono stati messi in produzione e molti dei designer che vi hanno partecipato sono diventati importanti presenze nello star system.

La poltrona del CSIA

Al Centro Scolastico per le Industrie Artistiche di Lugano ci sono sette formazioni di base: Creatore di tessuti, Decoratore 3D, Disegnatore (con orientamento architettura d’interni), Interactive media designer, Grafico, Pittore di scenari, Tecnologo tessile (design). Inoltre è presente la Scuola specializzata superiore d’arte applicata, formazione di terzo livello.

La sezione Tid, Technical Industrial Design, ha presentato a Milano un prototipo di poltrona realizzato in collaborazione della sezione Creatori di tessuti e apprendisti tappezzieri, mentre la struttura in MDF è stata preparata dalla falegnameria Sacchetti di Manno. Il progetto ha consentito agli allievi di sviluppare competenze interdisciplinari che hanno permesso di sperimentare in modo pratico un flusso di lavoro in cui sono coinvolte più professioni.

La Scuola costituisce uno stretto legame con la realtà del mondo imprenditoriale, favorendo la progressiva autonomia progettuale delle persone in formazione. La maggior parte dei docenti sono infatti professionisti, indipendenti o titolari di imprese nei rispettivi campi di specializzazione.

Woody di Kartell

Quando si dice Kartell si pensa subito alla plastica. E invece spicca l’idea di Philippe Starck che dal 2018 punta tutto sulla pura essenza del legno. All’entrata dello stand, sorvegliato dai bodyguard, appare evidente il riposizionamento di Kartell con la nuova collezione di sedute in legno. Una scelta ricercata e ragionata che punta, ancora una volta, all’innovazione e sfrutta una tecnologia tedesca per curvare il legno con gli stampi. E il risultato è una collezione che coniuga produzione industriale con qualità artigianale, spirito contemporaneo e design che fa tendenza.

Ogni seduta viene creata a partire da legno fessurato che può produrre con uno stampo la scocca di una sedia. Il materiale può essere curvato in una sola direzione, quindi o si produce la seduta o i braccioli. Ecco perché la sedia ha anche la base e le gambe di plastica. L’impiallacciatura può essere di qualunque essenza e rifinita in vari modi e le combinazioni tra colori della plastica, rivestimento in legno, pelle o tessuto sono infinite. Philippe Starck, archistar del design che ama sperimentare contaminazioni stilistiche tra materiali sempre diversi, dopo essersi cimentato insieme a Kartell nelle varie evoluzioni della plastica, oggi di questo nuova sperimentazione dice: «Dopo oltre 30 anni di ricerca finalmente abbiamo creato sedie di legno che esprimono davvero, grazie all’alleanza con la plastica, la vera essenza del legno.»

Piace perché manda un richiamo alla natura che, si sa, rende subito la casa più accogliente e rassicurante, ma continua a proclamare, con grinta, il futuro.

www.csia.ch

CCA

Veröffentlichung: 18. April 2019 / Ausgabe 16/2019

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