Nuovi oggetti usati

Abbinare mobili vecchi con il nuovo ha un senso economico ed ecologico. Immagine: Zweitform

MOBILI RICREATI.  L’impiego di materiali usati ha sempre avuto un fascino personale, spesso dovuto alle molte possibilità di trasformazione dei materiali riutilizzabili. Bisogna però saper distinguere quali e come accostarli.

Il gioco dei Lego c’insegna già da bambini a riutilizzare gli stessi mattoncini per costruire nuovi oggetti, nuovi edifici, ma soprattutto il piacere di sperimentare nuove idee. I mobili fatti dai falegnami sono concepiti per l’eternità, solidi e con i materiali migliori, ma poi diventano desueti e finiscono in cantina o in discarica.

Cosa può indurre a prolungare il ciclo di vita di questi preziosi oggetti? Sicuramente l’aspetto economico ed ecologico, e un senso di rispetto del legno e del lavoro artigianale.

Solo in tempi di crisi?

Il riutilizzo è un tema che si osserva di frequente nei momenti economicamente di crisi. Se aumentano i prezzi a causa di conflitti o dell’inflazione, i consumatori prestano più attenzione ai beni esistenti, e anche attualmente, dovuto principalmente alla sensibilità ecologica crescente, si nota un aumento dei beni durevoli in molti settori economici. Ciò spinge a recuperare materiali usati, trasformandoli in nuovi, soprattutto grazie alle abili mani dell’artigiano.

Perché ridare una seconda vita

Il pensiero va immediatamente al risparmio di materiali e dell’energia intrinseca, valori determinanti per decidere il riutilizzo. Infatti, se richiede maggior dispendio non è ecologicamente ed economicamente sensato. Fondamentalmente ci sono due modi per procurarsi il materiale:

  • L’impiego dei propri scarti di lavorazione. In questo caso, l’ideale è dare vita a ciò che andrebbe in discarica, con i relativi costi, oppure selezionare vecchi mobili ricuperabili da sgomberi o ricostruzioni, conseguendo facilmente il cuore del pensiero ecologico.
  • Il riscatto di scarti di altri produttori. L’importante è cogliere l’occasione giusta al momento giusto. Spesso è una questione di maggior quantità a prezzi più convenienti per ambo le parti contrattuali, con un comodo smaltimento da una parte e l’alta disponibilità puntuale dall’altra.

Modi d’uso

Prima di procurarsi i materiali idonei, bisogna porsi una domanda: come potrebbe mutare in qualcosa di nuovo? Ci sono molte possibilità per rielaborare i materiali, combinarli e integrarli in nuovi prodotti o semplicemente trasformarli. Di seguito presentiamo brevemente cinque varianti:

  • Unire il vecchio al nuovo. Indispensabile è l’esclusività del risultato, al fine di ottenere un valore artistico aggiunto, come ad esempio vecchi cassetti di diverse dimensioni inseriti in uno scaffale nuovo.
  • Mobili vecchi reinterpretati. Questo modo di recupero usa essenzialmente tutto il mobile originale. Con nuove superfici, rivestimenti, colori e ferramenta si possono fare dei miracoli. L’aspetto centrale è la qualità dei materiali che l’artigiano deve combinare sapientemente. La finezza sta nel reperire prodotti adeguati, allo scopo di mantenere e anche impreziosire il valore storico del mobile.
  • Creare nuovi materiali. Sviluppare nuove superfici può essere molto oneroso con rischi collaterali non in- differenti. Si consiglia invece di assem- blare gli scarti di lavorazione per otte- nere pannelli unici che potranno perso- nalizzare mobili, tavoli e piani di lavoro.
  • Ristrutturare con i vecchi mobili. È molto raro veder rinnovare uno spazio utilizzando i mobili esistenti, eppure è una alternativa spesso creativa che stupisce i clienti ridando loro nuovi design con i materiali abituali ai quali si sono affezionati.
  • Materiali no limits. Le scelte non hanno confini, dalle sedie rivestite con le camere d’aria delle bici agli armadi fatti con vecchi bidoni dell’olio. L’importante è che devono incarnare il pensiero ecologico. cca

Veröffentlichung: 04. Februar 2016 / Ausgabe 5/2016

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