Nuova frontiera del design
Designer e artigiani esplorano i nuovi campi della fabbricazione digitale. Immagine: Noah J. Gautschi
Designer e artigiani esplorano i nuovi campi della fabbricazione digitale. Immagine: Noah J. Gautschi
Arredo 3D. Le nuove tecnologie hanno segnato la nascita di una nuova era – una rivoluzione industriale – dove strumenti digitali, botteghe artigiane e designer si uniscono per aprire un nuovo modo di creare e produrre mobili e complementi d’arredo.
Nell’immaginario comune è ancora difficile riconoscere come artigianale un oggetto stampato in 3D. Eppure le tecniche di fabbricazione digitale offrono opportunità creative anche a professionisti del design e maestri artigiani: la convinzione è che il connubio tra stampa 3D e artigianato possa rappresentare un ritorno a quei valori preindustriali quando l’intelligenza creativa e l’abilità nella creazione andavano di pari passi. La stampa 3D è sempre più riconosciuta come uno strumento che si presta per migliorare la competitività di molte aziende che producono, in quantità ridotte, pregiati oggetti di artigianato come oggetti di design, complementi d’arredamento e modelli o parti di mobili, fino ad arrivare a mobili interi. L’interior design si sta dunque integrando con queste nuove realtà, ma quali sono gli strumenti a disposizione?
I protagonisti indiscussi sono gli artigiani digitali che, grazie a strumenti di prototipizzazione rapida e stampanti 3D sempre più sofisticati, sono in grado di seguire l’intera filiera produttiva, dalla progettazione alla realizzazione. Per il mondo del design e dell’arredo questa rivoluzione significa molte cose come mette in luce una ricerca condotta dal laboratorio Trend Lab del Salone del Mobile di Milano.
In primis che il processo creativo diventa aperto e collaborativo, arricchendosi di stimoli e feedback provenienti anche dai «non addetti ai lavori» ossia da chi, di fatto, utilizza mobili e accessori. Questa nuova trasparenza permette ad aziende e produttori di condividere con le persone il «dietro le quinte», ossia il lavoro e il sapere che stanno a monte dell’oggetto finito e che hanno sempre più a vedere con abilità manuali, tecniche «proprietarie» e know-how legati a culture, materiali e territori specifici.
In un mondo sempre più globalizzato si fa strada anche nel design un movimento equivalente a quello che per il cibo è Slow Food, in cui acquistano valore la provenienza, le materie prime a chilometro 0 e le produzioni limitate o fatte su misura. I principali aspetti che questa macro-tendenza può assumere sono rappresentati dai micro-trend Artisanal-tech Furniture e Hyperlocal Design.
La filosofia di fondo è che la conoscenza e la tecnologia devono essere aperte e condivise, e rese accessibile a tutti. Sono i Fablab. Il movimento nasce negli Stati Uniti nei primi anni 2000 ma ultimamente ha acquistato dimensioni importanti e dai pochi appassionati che si dilettavano nei garage si è arrivati ai laboratori universitari. Un esempio è l’Openlab Group di Lamone, il primo Makerspace completo di tutta la Svizzera, in altre parole un coworking artigianale, tecnologico, professionale ed industriale, un luogo ideale per dare vita alle proprie idee e ai propri progetti tramite macchinari professionali messi a disposizione per tutti.
Con oltre 800 metri quadrati di spazio a disposizione, l’Openlab Group è suddiviso su quattro laboratori principali: Lab del Legno, Lab del Metallo, Lab delle Tecnologie e Lab della Meccanica. Questa realtà ticinese – così come altre realtà internazionali simili – rende bene l’idea della nuova forma che la bottega artigianale sta assumendo nel terzo millennio.
www.openlabgroup.comVeröffentlichung: 06. September 2018 / Ausgabe 36/2018
SEMINARI PROFESSIONALI. L’evento specialistico dell’ASFMS si è concentrato quest’anno sul tema della misurazione digitale e del trasferimento di dati al sistema CAD: in Ticino il seminario si è svolto a Bellinzona (Regusci Reco) e ha richiamato una trentina di falegnami.
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