La LIA non va abrogata

L’ASFMS Ticino si batte per salvaguardare posti di lavoro e di apprendistato. Immagine: Vania Castelli

Rispetto delle regole.  Favorire la qualità dei lavori, migliorare la sicurezza dei lavoratori, prevenire gli abusi e la concorrenza sleale sono principi inderogabili che non possono e non devono essere sacrificati per le difficoltà nell’applicare la LIA con il diritto superiore.

L’Unione associazioni dell’edilizia (UAE) – e le sue 13 associazioni affiliate – non accetta che la LIA sia smantella a fine settembre come intimato dal Consiglio di Stato che ha chiesto (con lettera del 3 settembre) di provvedere alla completa chiusura della struttura amministrativa. L’UAE non ci sta ed esige una presa di posizione da parte del Gran Consiglio chiamato a decidere sull’abrogazione della LIA. «Una decisione negativa senza la proposta di un controprogetto porterebbe al referendum» si legge nella missiva al Consiglio di Stato, firmata dal presidente Piergiorgio Rossi, nella quale si ricorda che risultano ancora inevasi tre ricorsi pendenti al Tribunale federale. Anche i sindacati sono pronti ad appoggiare il referendum nel caso in cui il Gran Consiglio dovesse accogliere il messaggio governativo.

Il sondaggio

669 sono le aziende associate interpellate dal sondaggio voluto dall’UAE per rilevare gli indicatori quantitativi relativi al sostegno alla LIA ma anche per ipotizzare scenari futuri che dovrebbero determinare l’impegno da dedicare ad un eventuale nuovo progetto. Hanno risposto in 295, la metà con una corrispondenza del 50 % dei dipendenti (3848 su un totale di 7700). Il 92 % riconosce la necessità di regolamentare l’artigianato, l’81 % ritiene la LIA lo strumento adeguato per farlo e il 76 % che sia utile per i consumatori. Le aziende si spaccano praticamente in due sui vantaggi conseguiti con la LIA e sulla possibilità di creare un albo volontario, una sorta di «marchio di qualità». Per quanto riguarda la procedura di iscrizione e di rinnovo per un 38 % è «normale» e per un ulteriore 38 % è «complessa»; anche le tasse da pagare sono state oggetto di analisi: il 56 % le ritiene «normali», il 42 % «alte».

I falegnami

42 sono le falegnamerie (su 77) che hanno risposto al sondaggio; 360 su 700 sono i dipendenti rappresentati da queste 42 ditte che hanno risposto al questionario. 40 aziende riconoscono la necessità di regolamentare l’artigianato edile, 31 ritengono che la LIA sia uno strumento utile anche per i consumatori. Divisi a metà sui vantaggi conseguiti con la LIA e sulla creazione di un albo volontario. Infine 25 aziende ritengono le procedure d’iscrizione complesse, 27 considerano le tasse «alte».

Il sostegno

L’associazione dei falegnami non fa mancare il suo sostegno alla LIA, ai suoi principi e ai suoi aspetti positivi. Per il presidente Renato Scerpella la legge ha dimostrato di essere uno strumento efficace contro i furbetti e la concorrenza sleale proprio per il suo effetto preventivo. «Gli artigiani, alla stregua di altri settori professionali, chiedono maggiore attenzione, semplicemente! E che siano esplorate e valutate soluzioni alternative – il gruppo di lavoro LIA ha trasmesso al Consiglio di Stato diverse proposte di miglioramento – che portino a modicare l’impianto normativo e ad applicare i giusti correttivi nel rispetto del diritto superiore. Non si risolvono i problemi abrogando tout court la LIA. In gioco c’è la qualità e la professionalità del mondo artigianale ticinese.»

Pentathlon del boscaiolo

«Il falegname l’uomo che fa»

Il pentathlon del boscaiolo da quasi 30 anni è una delle più importanti manifestazioni popolari del mondo rurale ticinese attirando ogni anno migliaia di visitatori. L’ASFMS Ticino anche quest’anno ha aderito all’invito e sarà presente con uno stand animato da alcuni membri di comitato e da apprendisti. «Il falegname l’uomo che fa» vi aspetta sabato 15 settembre dalle 9 a Ghirone-Campo Blenio.

www.pentathlon.ch

CA

Veröffentlichung: 13. September 2018 / Ausgabe 37/2018

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